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Mercati in crisi: l'impatto sulla vita quotidiana
 
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Idee nuove per uscire dalla crisi

di Vincenzo Chierchia

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7 ottobre 2008

Il settore commerciale gioca da sempre un ruolo importante nell'economia anche se la crisi della domanda interna si fa sentire pesantemente. Secondo le ultime stime del ministero dello Sviluppo economico (giugno 2008) nel nostro paese si contano 777.298 unità specializzate nel commercio al dettaglio. Il 2008 si è connotato però per il decremento di 1.236 unità rispetto alla fine dell'anno scorso. Per la prima volta, dopo sette anni di crescita ininterrotta ad un ritmo medio di oltre 8mila nuove unità commerciali all'annuo – sottolineano dallo staff del ministro Scajola – si registra una significativa inversione di tendenza.
La crisi dei consumi morde dunque pesantemente il settore commerciale. Ad agosto i consumi delle delle famiglie, rileva un'analisi Confcommercio, sono calati dell'1,5% in base alle stime sulle quantità: si tratta del decimo calo consecutivo negli ultimi dodici mesi. Nel complesso dei primi otto mesi del 2008 – prosegue l'analisi Confcommercio – l'indicatore mostra una riduzione del 2% a fronte del +1,3% registrato nello stesso periodo del 2007. L'associazione degli operatori commerciali segnala che le famiglie vivono una situazione di «forte difficoltà» e tagliano addirittura sull'alimentazione.

Per il 2008 le tavole degli italiani saranno sempre più «povere»: secondo la Confederazione italiana agricoltori (Cia) la flessione dei consumi alimentari si aggira intorno al 3,8%. In termini monetari – rileva la Cia – le famiglie spenderanno però il 2,6% in più rispetto al 2007 per effetto dei forti rincari dei prezzi determinati dalle turbolenze sui mercati delle materie prime alimentari.
La caccia al risparmio ha rianciato in Italia il commercio ambulante che, nel nostro Paese, conta oggi circa 200mila operatori. Il commercio su strada occupa 226mila addetti, per i tre quarti titolari – rileva una analisi di Confeserecenti –. Crescono inoltre, nel settore, le imprese con titolare di nazionalità estera: uno su quattro è straniero. Nelle attività a posteggio fisso i titolari stranieri sono l'8,1% ma erano solo il 4,9% nel 2001.
Il commercio su aree pubbliche è parte integrante del commercio al dettaglio: nel settore alimentare ogni 4 negozi in sede fissa ce n'è uno ambulante; nel l'abbigliamento il rapporto è di 1 banco dell'ambulantato ogni 2,6 negozi in sede fissa. Il giro d'affari supera i 25 miliardi di euro. Tremila i mercati aperti ogni giorno e 10mila quelli settimanali. Oltre 4 milioni i metri quadri di superficie disponibili ogni giorno. Per oltre 5 milioni di italiani sono addirittura le bancarelle il canale preferito per i propri acquisti, a causa della vicinanza al luogo di residenza e dei prezzi estremamente competitivi.

Gli ipermercati infatti soffrono da tempo. L'aumento vertiginoso dei costi di trasporto ha indotto le famiglie a ridimnsionare i viaggi per recarsi nei centri commerciali distanti dalle aree urbane. Non a caso la tendenza recente negli investimenti per nuovi shoping center privilegia la ricerca di aree all'interno dei perimetri urbani. Alto l'interesse degli investitori, ad esempio, per il recupero di aree industriali dismesse, facilmente raggiungibili dalle zone residenziali delle città. Tutti i progetti di nuova generazione, devono poi comprendere vaste aree dedicate all'intrattenimento (centri fitness, multisale cinematografiche, ristoranti tematici, sale giochi) altrimenti il livello di grandimento da parte dei consumatori risulta basso. Da questo punto di vista un laboratorio è costituito della multinazinale del mobile Ikea che ha rivoluzionato il marketing dell'arredamento in Italia: prezzi bassi e accessibili, per i 37 milioni di persone che ogni anno visitano i centri commerciali del colosso svedese, ma anche shopping center che fanno divertire grazie anche alla ristorazione specializzata.
La frontiera del commercio è costituita dai centri storici delle città. Laddove le vendite domenicali sono state liberalizzate, gli orari resi flessibili, le strade chiuse al traffico e l'offerta organizzata in maniera consapevole, lo shopping è rifiorito oltremisura, tanto da attrarre migliaia di consumatori dall'estero, grazie alle sinergie con i voli low cost.

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